giovedì 16 aprile 2009

Messina (insieme a Reggio) definite cloache.Ma quando dicono che Messina è mafiosa come la Sicilia, nessuno alza la voce?


Leggiamo da Tempostretto.it http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=15530
che :"Fannno discutere le dichiarazioni di un giornalista di Repubblica rilasciate a La7: «Il ponte? Unirebbe due cloache di città». Il presidente del consiglio comunale consulta l’ufficio legale, l’associazione Consumatori chiede 50 milioni di euro. A molti cittadini non va giù il pesante commento espresso da un giornalista di Repubblica, Antonello Caporale, durante l’ultima puntata della trasmissione televisiva “Exit”, condotta da Ilaria D’Amico su La7. Interpellato sul Ponte, il giornalista ha affermato che servirebbe solo ad unire due “cloache” di città, Messina e Reggio Calabria.Affermazioni che hanno indotto il presidente del consiglio comunale di Messina, Pippo Previti, a richiedere all’Ufficio legale di valutare se ci sono gli estremi «per intraprendere ogni e qualsiasi azione legale a difesa della città di Messina e della dignità dei suoi cittadini, a seguito delle gravi e offensive dichiarazioni espresse dal giornalista di Repubblica». Azione che trova il consenso dell’altra sponda dello Stretto, con il presidente del consiglio comunale di Reggio a fianco di Previti."
Io mi chiedo cosa fa il Sindaco ed il Comune quando Messina viene continuamente equiparata alla Sicilia, quando questo ed il precedente secolo ci hanno dimostrato come la mafia a Messina è stata solo importata e che se Messina non fosse stata geograficamente in Sicilia la mafia molto probabilmente non vi avrebbe attecchito.Preferisco essere chiamato cittadino di una città cloaca che cittadino di una città mafiosa.
Quindi sì ad "exit" nel senso di uscire, ma di uscire dalla Sicilia.Subito.

sabato 4 aprile 2009

"TEMPOSTRETTO" si occupa del blog

Dopo il settimanale "Centonove" anche "TEMPOSTRETTO" si occupa di noi
http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=15244 (al link troverete anche i commenti)
Società
02/04/2009
Messina is not Sicily, e Reggio non vuole più essere ‘di Calabria’
Un nuovo sentimento autonomista e indipendentista anima le due città dello Stretto, e si esprime sul web: forum, blog e anche facebook ...
Reggio e Messina sono due realtà metropolitane che condividono lo stesso territorio di riferimento: lo Stretto. Accomunate da usi, costumi, tradizioni, eventi storici e anche da alcune caratteristiche genetiche, le due città dello Stretto oggi sono arrivate a un tal punto di integrazione, urbanizzazione e vicinanza da potersi considerare, nonostante i problemi dei collegamenti negli ultimi due anni, veri e propri quartieri di un’unica, grande, città Metropolitana.Tra i tanti aspetti “positivi” e “propositivi” che accomunano Reggio e Messina, ce n’è uno un pò più particolare, che se vogliamo è “negativo” e “disfattivo”, di una negazione e di un disfattismo che però il territorio sfoga in modo assolutamente giustificabie, o quantomeno comprensibile: la sofferenza reciproca dell’appartenenza alla rispettiva Regione di riferimento.Messina, infatti, subisce la gestione sociale, economica, territoriale e politica della Regione Sicilia, che si fonda sull’asse Palermo-Catania mettendo il più possibile da parte la città e la Provincia di Messina.Al tempo stesso Reggio, in Calabria, subisce in modo forse ancor più grave e devastante i soprusi di Catanzaro-Cosenza, palpabili nella gestione delle risorse economiche e amministrative.Storie vecchie, vecchissime e spesso addirittura antiche: ricordiamo la Rivolta di Reggio del ‘70, quando Catanzaro scippò la Città dello Stretto di quel riconoscimento amministrativo che le spettava per diritto naturale, o ancora la forzatura del tracciato “Cosentino” dell’A3 negli anni immediatamente successivi. Una scelta rivelatasi poi un boomerang per tutta la Regione.Nelle pagine della storia si nascondono, tra le righe dei saggi più approfonditi e prestigiosi che analizzano l’evoluzione del mezzogiorno, quelle origini che fanno di Reggio e Messina una comunità a sè stante, la Comunità dello Stretto, ben distinta e separata dal resto di Sicilia e Calabria.Basti pensare a quando Messina, mentre Catania aveva soltanto appena iniziato a svilupparsi e crescere, rivaleggiava con Palermo per il ruolo del predominio assouto nella Sicilia e nel Mediterraneo.O a quando più che di “Calabria” si parlava di “Calabrie“, al plurale, proprio per differenziare l’area Cosentino/Catanzarese da quella di Reggio e dintorni.Proprio dalle pagine della storia sembra pulsare, oggi, un nuovo sentimento autonomista e indipendentista, ovviamente nei limiti della Costituzione Italiana.Un sentimento nato dal fatto che Reggio e Messina vogliono iniziare ad amministrarsi e gestirsi da sè.Un sentimento forte, che accomuna ulteriormente le due città e che vede nel web una valvola di sfogo non indifferente.“Messina is not Sicily”, ad esempio, è sbarcato anche su Facebook, con un gruppo che spiega in modo molto dettagliato e approfondito perchè Messina non apparterrebbe alla Sicilia.“Messina non ha nulla a che fare con la Sicilia e con i Siciliani, per dialetto, modi di essere ecc. ecc. Se si vuole avvicinare Messina a un’altra entità geografica affine questa può essere esclusivamente Reggio Calabria”.E nel gruppo viene ripreso il “Viaggio in Italia”, una corposa e approfondita guida di Guido Piovene che recita così: “Andando da Messina verso Palermo sulla costa settentrionale della Sicilia, si assiste al cambiamento non tanto delle qualità del paesaggio quanto dei caratteri umani”.Su Facebook, il gruppo richiama il “Dublin University Magazine” del 1860, un giornale politico e letterario in cui si legge “Messina is not Sicily, though Palermo, in some measure, is”.Messina non è Sicilia, quindi, e allora ecco un paragrafo dedicato alla glottologia: Messina si differenzia di gran lunga dal resto della Sicilia anche nella lingua parlata, nell’accento e nei dialetti.E la geografia? Come la mettiamo? Messina è in Sicilia, geograficamente: nessuno può negarlo!“Sì - leggiamo sul gruppo di Facebook ‘Messina is not Sicily’ - ma anche Israele è in Medio Oriente, Piacenza in Emilia Romagna (in realtà è una città lombarda), La Spezia in Liguria (in realtà è una città toscana)”.Il messaggio è forte e chiaro: “Una collocazione geografica non impone un’identità”: “Messina non è Sicilia” prima di essere un gruppo di Facebook è un blog: http://messinanonesicilia.blogspot.com/ nato a fine 2007 quando titolava “Che il 2008 liberi Messina dalla Sicilia”.Adesso la speranza sarà per il 2009.Se vogliamo andare un pò indietro nel tempo, e richiamare il tremendo sisma del dicembre 1908, possiamo riproporre una citazione da un articolo de “Il Mattino” del 2-3 Gennaio 1909: “Oggi è il quarto giorno del disastro e … dalla Sicilia? Oh è una vergogna , una vergogna, una vergogna! Lasciate che lo gridi ai siciliani. Questa isola non ha avuto un palpito o non ancora l’ha manifestato.La Sicilia non ha dato un veliero, non un piroscafo, non un vestito , non un grido…”E intanto ci si diverte a dipingere nuove cartine, a staccare Messina e il Messinese della Sicilia e Reggio e il Reggino dalla Calabria.A proposito di Reggio: a seguito del riconoscimento dello status di ‘Città Metropolitana’, una nuova vampata d’orgoglio e dignità ha investito i cittadini Reggini.Basta fare un rapido giro sul Forum cittadino, http://www.gentereggina.org/ per leggere le seguenti frasi: “Non mi sono mai sentito calabrese, non lo sarò mai, e oggi più che mai sono orgoglioso di essere Reggino”, e ancora c’è chi propone di togliere ‘di Calabria’ dal nome della città, e di chiamarla “‘Reggio’, e basta”. Qualcuno aggiunge che “magari ‘Reggio del Sud’ sarebbe bello, l’importante è che scompare ‘di Calabria’”.E ancora, “Reggio del Mediterraneo” è il nome che sogno per la “mia Città Metropolitana. Non ho nulla di Calabrese e non mi sento Calabrese”.Discorsi, opinioni, idee, sentimenti venuti fuori in modo assolutamente spontaneo, naturale, senza che qualcuno avesse chiesto specifiche sull’argomento, senza che qualcuno avesse provocato: uno stato d’animo sociale, civile che accomuna ulteriormente Reggio e Messina.Messina e Reggio: ogni giorno più vicine con il cuore, e viste le ultime vicende politiche anche con la testa e con la ragione, per sugellare quel processo di conurbazione che davvero le porterebbe a vivere la quotidianità come due veri e propri quartieri di un’unica, grande, città.“Messina non è Sicilia” si augurava che il 2008 liberasse Messina dalla Sicilia. Non appaia una forzatura l’utilizzo del termine “libertà”.In fondo anche Alcide De Gasperi ci invitava ad essere uniti. E lo faceva, dicendo che “se sarete uniti sarete forti. E se sarete forti, sarete liberi”.
Peppe Caridi