
Dal libro "Perchè non possiamo non dirci mafiosi " di Alfio Caruso http://www.alfiocaruso.com/non_possiamo_cap.htm leggiamo che "............Nel tardo autunno del 1943 il Foreign Office britannico inviò precipitosamente a Palermo un magro e legnoso professore di antropologia dell’università di Cambridge. Si chiamava George Robert Gayre, aveva anche scritto libri di qualche successo. [....... ] Gayre affermò che discendendo dai normanni i siciliani erano cugini alla lontana degli inglesi, anzi "le caratteristiche antropologiche dei siciliani sono molto più vicine a quelle degli anglosassoni che non a quelle degli italiani". Ergo - era la conclusione del professore mezzo spione - è giusto che la Sicilia si separi dall’Italia e magari si federi con la Gran Bretagna. Tesi ribadite qualche mese dopo in un libro ("La posizione della Sicilia nel complesso etnologico europeo") tradotto dal professore messinese Gaetano Martino, liberale, massone, futuro ministro degli Esteri e uno dei padri dell’Europa unita. ".
Questo discorso può valere FORSE per i siciliani , non per i messinesi.Noi non abbiamo niente a che fare con i normanni, nel senso che i normanni sono stati soprattutto a Palermo. Ecco l'errore di considerare la Sicilia come un tutt'uno. Noi quindi -avendo avuto i normanni in modo assolutamente trascurabile ,rispetto alle più congrue dominazioni di romani, francesi,greci e spagnoli, non abbiamo sicuramente niente a che fare con gli anglosassoni.