domenica 27 gennaio 2008

Anche in occasione del terremoto del 1908 si notava la differenza tra i comportamenti degli altri italiani e dei siciliani verso i messinesi


Mentre da tutta Italia ( e dalla gran parte d'Europa) nel 1908 arrivavano aiuti di ogni tipo alla popolazione messinese (e reggina) terremotata, i siciliani furono tacciati di non aiutare i messinesi.

E' l'ulteriore dimostrazione che Messina con la Sicilia non c'entra nulla.

Da "Il Mattino" del 2-3 Gennaio 1909:

"Oggi è il quarto giorno del disastro e ....... dalla Sicilia? Oh è una vergogna , una vergogna, una vergogna! Lasciate che lo gridi ai siciliani. Questa isola non ha avuto un palpito o non ancora l'ha manifestato.La Sicilia non ha dato un veliero, non un piroscafo, non un vestito , non un grido..."

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Catania 29-12-1908

[...]A Catania sin dalla mattinata cominciaro ad arrivare notizie rassicuranti da tutti icentri della provincia e da buona parte della Sicilia, mentre regnava un inquietante silenzio da Messina. [...] Il silenzio telegrafico e telefonico con Messina diventava sempre più impressionante [...] Soltanto dopo mezzogiorno cominciarono a circolare notizie su quanto fosse accaduto nelle die città delle stretto.[...] La conferma dell'atroce evento si ebbe nel pomeriggio quando arrivarono in porto i piroscafi Montebello e Avvenire da Messina carichi di profughi e alle 21 il primo treno che era partito 10 ore prima dall città distante 100km. Fu allora che i due deputati avversari politici di Catania saltarono in auto esi misero in viaggio alla volta di Messina.[...] Dopo le prime notizie del disastro il sindaco di Catania Santi Console e il suo vicario avevano provveduto a mettere in alalrme tutta l'isola inviando telegrammia prefetti e sindaci della regione. Informavano della sciagura di Messina e invitavano tutti i comuni ad organizzare treni di soccorso "per i feriti e superstiti della città consorella". Sollecitavano a preararsi nel giusto modo ad accogliere la prevista ondada di profughi.



da : 28 Dicembre 1908, ore 5,21 - Bonanno editore



ahhhhhhhhh la disinformazione cosa fa fare..


Messinesi in core!!

Messina is not Sicily ha detto...

io ti ho estrapolato il tutto da un giornale napoletano così importante come il Mattino.
Napoletano quindi obiettivo non essendo parte in causa.

Anonimo ha detto...

Vincenzo Florio mandò una nave da Palermo.

Anonimo ha detto...

Catania, 7 gennaio.
Movimento, rumori di carrozze, suoni di campane, volti chiari e intelligenti, parole vivaci. E la vita, finalmente. La vita esuberante che protegge la vita depressa, malata.
La citta è formicolante di profughi: si pigiano alle porte del Municipio, della Camera del lavoro. Catania non è che un ospedale e un asilo. La serena abnegazione, il sacrifizio quasi spensierato di questo popolo che da tutto ai poveri per ridursi povero com'essi, e tale da consolare degli spettacoli di indifferenza, di egoismo, che ho avuto dinanzi per tanti giorni.
Allo scalo, siamo fermati da un passante. Riconosciamo uno del gruppo che percorse con noi la costa di Reggio: egli sperava di giungere a Messina da Catania: e ricorso a mille espedienti per rompere il cerchio d'assedio e fu respinto: non sa nulla ancora dei suoi genitori, dei suoi fratelli. Morti, fuggiti, dispersi? Attenderà...

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Relazione di un collaboratore della "Nuova Antologia"

In:
Un giorno come gli altri
28 Dicembre 1908
Glauco Licata
ed. Massimo

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Messina is not Sicily ha detto...

ok Colapesce vengo sul Tuo blog
ma sinceramente credo più a quello che ha scritto il Mattino