sabato 6 giugno 2009

Caro Raffaele Lombardo, nessun messinese si vergogna quando va fuori sede.A vergognarsi devono essere i siciliani...

Abbiamo ascoltato il presidente di quella entità geografica chiamata Sicilia in una tribuna elettorale per le europee sulla rai dire che "i ragazzi siciliani quando vanno fuori sede si sentono dire mafiosi ".Dato che purtroppo amministrativamente i messinesi sono sotto la regione sicilia, pur non essendo siciliani, teniamo a precisare che i messinesi non si vergognano di niente (a differenza magari di catanesi, palermitani e siciliani vari).Noi non abbiamo partorito la mafia, bensì a Messina è stata importata dai siciliani (specie catanesi).Quindi finchè amministrativamente saremo ancora siciliani (speriamo per poco), egr. dott. lombardo parli per i siciliani, non per i messinesi.I messinesi sono stati vittima dell'importazione in città della mafia, non parte attiva (tranne casi sporadici di piccoli delinquenti in loco).I messinesi non si vergognano di niente.Dei siciliani ha già parlato Lei e non ci mettiamo becco.

14 commenti:

MESSINA IS SICILY ha detto...

infatti i messinesi si devono vergognare quando viene la gente da fuori a visitare la città di Messina, che è un cesso.

Anonimo ha detto...

frisca e pirita

Anonimo ha detto...

http://www.enricodigiacomo.org/2009/06/il-nostro-scoop-sulla-gazzetta-il-poster-di-toto-riina-in-un-ufficio-dello-stato-civile/



La foto dei figli, del giorno del matrimonio, di padre Pio o di un bel paesaggio naturale. Persino del giocatore preferito, per i meno cresciutelli, o di qualche signorina svestita. Le stanze del Comune di Messina, come quelle di ogni Municipio, sono ricchi dei poster più disparati. Servono a rendere meno freddo… l’ambiente. Ma ieri nella città dello Stretto si è superato ogni limite. In uno degli uffici aperti al pubblico, al piano terra di Palazzo Zanca, esattamente nell’ufficio dove ieri tanti messinesi si sono recati per ritirare il duplicato della tessera elettorale in bella mostra compariva una sorta di “poster” con tanto di carta di identità di Totò Riina e di foto del processo. Sì, avete capito bene. Proprio lui, il “capo dei capi”. A denunciare il fatto un messinese rientrato in città in questi giorni proprio per votare, che incredulo ha chiamato alcuni amici, tra cui il nostro fotografo Enrico Di Giacomo che ieri mattina ha immortalato l’ultimo scandalo nostrano. Una decina di minuti per entrare nell’ufficio, vista la fila di gente che andava a ritirare la tessera (tra cui molti cittadini increduli alla vista del poster) e l’immagine della vergogna si concretizzava in poche istantanee. Il terminalista non sembra stupito. «Ce l’ho con i magistrati messinesi» risponde al nostro reporter e al messinese che ha scoperto la vicenda. E così il Riina-eroe diventa il simbolo dell’antistato. Qualcuno sussurra che quella foto sia lì da quasi un anno e viene spontaneo chiedersi come in tutto questo tempo sia stato possibile che un cittadino, ma soprattutto qualche dirigente o qualche altro dipendente comunale non si sia accorto di nulla o non abbia trovato tempo e modo per mettere fine a questa vergogna. Il colmo? La tranquillità del terminalista che tra l’incredulità generale si alza in piedi e chiede al nostro fotografo di essere immortalato fieramente davanti al suo “poster”. Pochi minuti dopo l’intervento di un dirigente comunale, sollecitato dal reporter, cancellava quella vergogna. Storie comuni in un Comune all’insegna dell’ordinaria follia. Mauro Cucè - Gazzetta del Sud

Anonimo ha detto...

http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=17305

no la mafia a messina non esiste

Anonimo ha detto...

Mag 15
MAFIA A MESSINA, CLAN MANGIALUPI: 1 MILIONE DI EURO E 8 CHILI E MEZZO DI DROGA TROVATI NEGLI APPARTAMENTI DI VIALE SAN MARTINO. OGGI GLI INTERROGATORI
Postato da Enrico Di Giacomo
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L’ingentissima somma di denaro recuperata dagli agenti della Mobile in un appartamento di viale San Martino è stata depositata – così come la prassi impone – in un libretto a deposito infruttifero acceso alle Poste. Gli agenti della Mobile, ricevuto il nulla osta da parte dell’autorità giudiziaria (del caso se ne occupano il sostituto della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Verzera e il sostituto procuratore della Repubblica Vincenzo Cefalo), hanno così provveduto al trasferimento delle banconote che, ricontate, hanno riservato un’altra piccola sorpresa, essendo risultato il valore complessivo leggermente più alto di quanto stimato nell’immediatezza. In tutto il clan di Mangialupi, così come sostengono gli uomini del vicequestore Marco Giambra, sarebbe stato quindi privato di 1.022.720 euro, ovvero poco meno di 2 miliardi di lire in banconote di vario taglio. Un’altra sorpresa potrebbe arrivare anche dai risultati del Narcotest in corso, sugli 8 chili e mezzo di sostanze trovate in un altro immobile di viale San Martino. Sostanza che è stata inviata ai carabinieri del “Raggruppamento investigazioni scientifiche” di Tremestieri che dovranno, tra un paio di giorni “certificare” l’eventuale presenza di altro stupefacente che andrebbe ad aggiungersi agli oltre 2 chili e mezzo di cocaina e ai 175 grammi di eroina sequestrati dalla Mobile. Stamattina i due fratelli Cutispoto (arrestati dalla Mobile perché loro era la disponibilità dei due immobili di viale San Martino) verranno interrogati in carcere dal giudice per le indagini preliminari Luana Lino. All’interrogatorio parteciperà l’avvocato Salvatore Silvestro, difensore dei due germani. Proseguono anche le procedure per il subentro nella gestione dei beni sequestrati dalla polizia di Stato al curatore nominato dall’autorità giudiziaria. Si tratta dell”avvocato Grazie Gringeri che ora dovrà occuparsi della gestione degli immobili, delle aziende e dei fabbricati riconducibili ai fratelli Trovato, ritenuti esponenti di primissimo piano dell’organizzazione criminale di Mangialupi. Clan attualmente considerato «il più attivo e pericoloso operante a Messina, soprattutto nel settore del traffico delle sostanze stupefacenti». Sul rinvenimento dei soldi e della droga ieri, con una nota, sono intervenuti l’assessore comunale alle Politiche per la sicurezza Dario Caroniti e l’on. Enzo Garofalo. « È davvero inquietante – esordisce Caroniti – come le attività illecite portino tali ricchezze alla criminalità. Un’idea potrebbe essere quella che il “tesoro” venga usato per migliorare sempre di più l’annullamento dei fenomeni malavitosi della città anche con il sostegno compatto dell’associazionismo».

Anonimo ha detto...

Inanzitutto devi vergognarti tu caro autore gestore di sto BLOG RIDICOLO.
vergognati e vattene da Messina (ammesso che tu sia un Messinese ma abbiamo tutti forti dubbi).

Anonimo ha detto...

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/15590/84/

Anonimo ha detto...

..."Purtroppo la mafia messinese è stata per molto tempo sottovalutata, questo le ha permesso di infiltrarsi e radicarsi nel territorio assumendo una struttura molto simile a quella di Cosa Nostra palermitana"...


questo anche grazie a chi come questo sito afferma che non esiste

Messina is not Sicily ha detto...

è assordato che i siciliani entrano qui per provocare me e tutti i messinesi

nessuno ha mai detto che a messina la mafia non esiste
tutto il contrario.
Abbiamo riaffermato una verità.Messina non ha prodotto mai mafia finchè i siciliani (specie catanesi) non hanno infettato nei decenni scorsi la nostra città con infiltrazioni mafiose.
Cià ha prodotto qui ,come a Milano, come a Berlino, come a New York il nascere di collegamenti con messinesi (come a Berlino, come a New Yoork ove sono nati collegamenti con gente del luogo che si è improvvisata mafiosa)
ma a Messina non è nata la mafia (che è nata in sicilia ...specie palermo ,catania etc).
Se non fosse nata la mafia in sicilia e quindi i siciliani mafiosi (ripeto quelli mafiosi, perchè ovviamente non tutti i siciliani sono mafiosi) non avessero infettato messina , messina non avrebbe avuto fenomeni mafiosi
tutto ciò con la gastrite dei siciliani che non vogliono sentire la verità
ps:ma se odiate così tanto i messinesi, perchè non ce ne andiamo ognuno per la nostra strada
a noi messinesi va benissimo
a voi va bene essere etichettati come siciliani all'estero
a noi va bene essere etichettati come messinesi
siamo tutti contenti

Anonimo ha detto...

tu ci hai rotto la minchia MESSINA E SICILIA....FIGGHIU I BUTTANA MESSINA E SICILIA

MESSINA IS SICILY ha detto...

caso mai si dice ASSODATO non assoRdato.
assordato sarai tu dalle minchiate che scrivi
vai a scuola vai.
MESSINA E' SICILIA

Anonimo ha detto...

Io sono di Palermo quindi provo vergogna. Non voglio stare dalla parte dei regionalisti !

@ "MESSINA IS SICILY", perchè te non hai visto Palermo, con l'emergenza rifiuti ancora in corso. Altro che Messina. Palermo, la mia città, va rasa al suolo !
Almeno a messina la mobilità è discreta e non ci sta tutta questa emergenza rifiuti come a Palermo, che è un'altra bella Napoli del 2009. Non dico che la mafia non esiste a Messina, ma la colpa è tutta di Palermo e provincia, che sono la culla della Cossa Nostra. E non ultima cosa, mi discgusta la mentalità dei Palermitani.

Messina is not Sicily ha detto...

A Messina città purtroppo la mafia esiste ma importata dalla sicilia (specie catania)

Laurentius ha detto...

Tu dici agli altri di andare a scuola?? Allora vacci anche tu, e magari prova ad andare un po' più avanti della seconda elementare... Sceccunazzu ('asinaccio', se non dovessi capire la LINGUA siciliana)!